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La coltivazione del cardoncello costituisce un magnifico esempio di come l’uomo, con la sua sapienza, sia riuscito, senza alterare le condizioni naturali, a mimare e riprodurre in uno spazio confinato e limitato le migliori situazioni ambientali per la produzione dei pregiatissimi carpofori di Pleurotus Eringii.

Il cardoncello è considerato un fungo “onesto” perché non si confonde con nessun fungo velenoso. Una sua particolarità è l’assenza di odori detti “speciali”, infatti, spesso non copre ma valorizza il sapore degli altri alimenti con cui è abbinato. Nelle nostre coltivazioni di cardoncelli utilizziamo miscele naturali di enzimi, compatibili con l’agricoltura biologica e biodinamica, al fine di avere produzioni più sane e resistenti.

Il cardoncello presenta qualità nutrizionali e funzionali di notevole interesse. Possiede un rilevante contenuto di carboidrati, proteine e fibre alimentari, oltre ad un basso contenuto lipidico. Sono presenti tutti gli aminoacidi essenziali con prevalenza di glutammato, aspartato ed arginina. Zuccheri solubili come galattosio, sorbitolo e maltosio sono presenti in quantità limitate, particolarmente ridotto il contenuto di sodio. Presenti inoltre concentrazioni significative di vitamine (C, A, B2, B1, D e niacina). Come tutti i funghi commestibili, l’elevato quantitativo di fibre e steroli, oltre al basso contenuto lipidico, sodico e calorico, ne fanno un alimento strategico nella prevenzione della patologia cardiovascolare. Sono state dimostrate proprietà ipocolesterolemizzanti e ipoglicemizzanti. Studi più recenti, infine, ne confermano le proprietà antiossidanti, immunomodulatorie e antiosteoporotiche.